Le esperienze
I cavalli e gli attacchi
L’offerta più originale della masseria della famiglia Minunni sono senz’altro gli attacchi. Si può dire che l’idea dell’agriturismo sia nata proprio dalla passione per i cavalli di Francesco Minunni, uno degli ultimi allevatori della razza Conversano, gli stessi cavalli bianchi protagonisti delle tele della Gerusalemme Liberata, dipinte nel Seicento da Paolo Finoglio e ora custodite nei saloni della Pinacoteca del Castello. Fra i cavalli, progenitori dei Lipizzani e fino a qualche tempo fa custoditi nella storica masseria Tarsia Morisco (che si trova appena un chilometro più avanti rispetto a Terra Terra), spicca Conversano Tartara, imponente stallone bianco utilizzato negli attacchi e perfetto per il dressage tanto amato dalla corte asburgica.
La fattoria degli animali
I cavalli sono il marchio di fabbrica della famiglia Minunni. Anche i figli di Francesco, Paolo, Maria Serena e Giuseppe, quest’ultimo il factotum dell’agriturismo, sono legatissimi a puledri e stalloni, e così i figlioletti dei primi due. Anche il logo della masseria è ispirato ai cavalli, che compaiono persino – in forma stilizzata – nel cancello d’ingresso. La fattoria degli animali però non finisce qui. Ci sono asini, caprette, maiali e le immancabili galline, che forniscono quotidianamente uova freschissime e di qualità, punto di forza della colazione salata preparata dalla signora Stella. Ma il soggiorno a Terra Terra riserva anche altre soprese.
Ciliegie, olive e farfalle
Come l’esperienza della raccolta di ciliegie, prodotto tipico e d’eccellenza del territorio (vedi le ormai celebri ferrovie), che si effettua tra la metà di maggio e la metà di giugno e sempre con l’ausilio di traini e carrozze d’epoca per il trasferimento in allegria nelle vicine piantagioni. Stesso discorso vale per la raccolta autunnale delle olive, con la differenza che gli uliveti sono a due passi dalla masseria e che – grazie a dei micromolitori – si può chiudere il ciclo provvedendo persino all’imbottigliamento dell’olio extravergine, naturalmente a freddo. Ma anche la vendemmia e la raccolta delle mandorle (ad agosto) hanno il fascino di un mondo antico che non si è perso ed è più vivo che mai.
Anche il frutteto diffuso è una scoperta continua: ci sono alberi di gelso, melegrane, ciliegie, fioroni, fichi, prugne, albicocche e fichi d’India. Persino i frutti della passione lungo il recinto esterno, unica concessione esotica ad una vegetazione prettamente mediterranea. Non mancano altri percorsi sensoriali, esaltati dal ricorso a biciclette a disposizione degli ospiti, i laboratori manuali per bambini (a cura di Maria Serena) e le incursioni al Giardino delle Farfalle, affollatissimo durante la bella stagione grazie alla presenza di alcune piante i cui pollini attirano diverse specie di coloratissimi insetti.