Gli ambienti

Pietra, malta e tufo

La struttura ricettiva della famiglia Minunni non può definirsi una vera masseria, costruzione tipica della Puglia, in cui convivevano diverse famiglie contadine dedite all’allevamento e all’agricoltura. L’edificio è stato ricavato da un vecchio casolare diroccato e annesso deposito costruiti ai primi del Novecento. Nella ristrutturazione del fabbricato i progettisti – d’intesa con la famiglia Minunni – si sono ispirati ai canoni della civiltà costruttiva tradizionale, utilizzando pietra, malta e tufo, e alle soluzioni tecniche delle residenze signorili, come la scalinata esterna, il perimetro del terrazzo intervallato da colonnine e gli ampi spazi riservati all’aia, recuperando gli antichi basolati.

Le camere e la colazione

Il risultato finale è un edificio con al piano terra gli ambienti riservati ai
proprietari e una camera doppia per gli ospiti, e al primo piano altre due
camere doppie e una quadrupla, per un totale di dieci posti letto. L’arredo
è moderno ed essenziale, il bianco prevale anche nella scelta dei mobili, e
tutto è organizzato con gusto ed equilibrio.
La prima colazione, con i prodotti fatti in casa dalla signora Stella e da
Maria Serena (marmellate, crostate, taralli, pane, focacce e bruschette) e
con i latticini di prima qualità di caseifici locali, viene servita in un nuovo
ampio ambiente, dotato anche di cucina autonoma, per soddisfare
tutte le esigenze delle famiglie ospiti.

La piscina e il prato

La masseria è immersa nel verde. Circondata da alcuni ulivi monumentali, dispone di ampi spazi attrezzati esterni per il relax e di un prato inglese disseminato di imponenti massi che rompono la continuità dell’erbetta, dando un tocco di pugliesità a tutto il contesto, visto che questa è la terra dissodata dal popolo di formiche tanto celebrato da Tommaso Fiore. Tra gli alberi non mancano le tipiche lampadine delle feste patronali che di sera accendono il cuore, mentre – appena più decentrato – c’è un meraviglioso gazebo con un pergolato di vite e un pozzo d’epoca. Più in là un ampio giardino fatto di colonne squadrate secondo i canoni settecenteschi con piante di bougainville e di rose di diverse varietà e un agrumeto con alberi di arance, limone, cedro, arance amare, mandarino, chinotto e bergamotto. L’agrumeto circonda la bellissima piscina lunga 12
metri costruita con i bordi di tufella, un invito irresistibile nelle calde
giornate dell’estate pugliese.
L’accesso all’uliveto confinante è scandito da un grande arco in tufo che sembra sospeso nel vuoto, costruito e modellato da abili mani artigiane.

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